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MattiaTegonCreations

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My Old Poetries

12 min read
A short time ago I decided to clean my gallery tidying up my folders and deleting something that I don't like any more (just like my poetries).
Since I don't want that these poetries still were part of my gallery, now (or until this evening) I place them inside the blog (probably below this description).
Neatness! Neatness! Neatness!!!

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Sfuggevole luce e perpetua ombra


Ed ecco ch'io dinnanzi al total
sfacelo d'ego, d'ansie, gioie
e dolori sovvengo da un sogno
fatto di miraggi color pastello
che m'abbagliavan d'una luce magica
e sfuggevole come lo eran state le mie
speranze e i miei amori

ma vani eran gli sforzi d'agguantar
quella luce la cui distanza
mi facea soffrire e nel contempo
scaturia in me un vuoto incolmabile

quel nulla a me noto fin da fanciullo
che m'avvolgea d'una perpetua ombra
che soffoca ma non uccide

così resta solo un lieve tepore
della luce di quel mio sogno
a ricordarmi che sono vivo

e intrappolato in un sogno.


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Estinzion di gioie


Le flebili gioie
incatenate dall'odio
di colui che scrive vuote
e vane parole color argento
si estinguon come fiamma dallo stoppino
ad indicar che le belle giornate
sono ormai trascorse

e rimembrar quei bei momenti
è cosa inutile giacchè
la sorte ha riservato all'uomo
una triste condanna
fatta di festosi attimi

e di eterna tristezza.


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Lacrime diacce


Gelidi sospiri
del bimbo sull'altalena
son presagio di sventura
e fine di un'era

il suo cuore che piange
lacrime diacce
è consumato dal vento
e dalle promesse infrante

il suo fuoco d'odio
attende carezze d'acqua
ma arrivan fredde percosse

che gli congelan l'anima.


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Chiara luce


L'eterno susseguirsi
di burrasche funeste
è inibito dalla luce Chiara
presagio d'armonia
che folgora i neri nembi
della torba solitudine.

Chiara essenza
che profuma di fantasia
e sa di incanto
portatrice di virtù
e benevolenza
che sì tanto dona
e sì poco riceve.

E fissar
quel candido bagliore
scalda anche il più freddo
dei cuori

ma...

è sufficiente
il canto del cuore
ad appagar la dolce e Chiara luce...?


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Fine


Le continue sventure
del giovane naufrago
alla deriva nell'immenso mar
di cotanto triste mondo
sfociano su scogli d'apatia
ed insoddisfazione
che salvano da morte certa
ma che non fanno proseguire,
non fanno desiderare,
non fanno pensare.

E i se, i ma, i forse
si fanno sempre più strada
in quel cuore
che ormai ricorda il sasso
al quale è aggrappato
e che, se pur in frantumi,
continua a sorreggere
il peso di un'anima vuota
triste, sola
e desiderosa di riscatto.

Perchè fra tutte,
fra le tante parole
c'è n'è una
una soltanto
che proprio non vuol sentire:


FINE


-----------------------------------------------------------------------------

La ricerca della felicità


Continue son l'angosce,
innumerevoli le delusioni,
infinite le sconfitte
ed eterne le sofferenze.

Ricercar felicità
è destin dell'uomo
che rincorre l'aquilone,
del bambino ch'insegue le farfalle,
ma l'anelar gioie
richiede un sacrificio
ed anche più d'uno,
alle volte come sputar sangue
o come sal s'una ferita.

Ciò ch'è certo
è che la ricerca strazia,
la ricerca spossa,
la ricerca esaspera...

...e...prima o poi...

...l'aquilon scappa di mano
e le farfalle prendon il volo.


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A te


A te,
cui la sorte ha voltato le spalle.

A te,
che piangi nella notte fino al levar del sonno.

A te,
che brami l'attenzion dell'angelo dalla dorata chioma,

rivolge 'l suo pensier un nero cavaliere
le cui battaglie perse han reso orco
e 'l cui spirito guerrier ormai miagola.

Egli, che t'ama immensamente
e non riesce ad aiutarti,
è trafitto da un vuoto che non dà pace
e la sua essenza,
che via via scompare nel buio d'una cella
che porta al dimenticatoio, volge
a Te la sua ultima preghiera,

cosicché le tue lacrime sian giada
per la crescita dei frutti
che ti ridaran il sorriso.


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Alla laguna del bel mulino


E mentre tutto tace
alla laguna del bel mulino
mi perdo a rimirar
l'occhi vispi dell' oscura dama sua custode
ch'attende con me il far della sera.

Ma quell'ultimo roseo meschino raggio
d'un sole cieco e tedioso
riman la nota dolente
d'uno spartito perfetto
composto da due esseri
c'han smania di cerulee tenebre.


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Caron Dimonio


Solo ne la notte funesta
mi feci ghermire da l'oscuro
de l'afflizione più totale
d'un dolore denso,
nero e guadabile

un fiume di pece
su le cui sponde traghetta la bica
il Caron Dimonio
unica compagnia de le morti genti

prezioso aiuto
pe 'l viaggio di sola andata
nella terra de l'eterno riposo
e ultimo esempio di forza

per tutti coloro c'han perso il sorriso.


-----------------------------------------------------------------------------

Fragore di pensieri


Come l'accetta contro il ceppo
il fragore di pensieri
nella mia testa
m'assale senza sosta
per punirmi degli sbagli fatti
in quel passato maledetto
che non seppi o non volli
forse incosapevolmente
sfruttare a dovere:

Incubo d'una vita
passata nella val di lacrime
a combatter contro demoni
dal volto non oscuro
e camuffati da uomini.

Strazio della pecora nera
che 'l fato ha voluto
nel gregge delle bianche
e che rimira le colline lontane
in attesa del macello.

Sgomento della statua
che tutti osservano e adorano
ma che nessuno
riesce ad unire a sè.

E quando le visioni più nere
ti si riflettono contro
è come vedersi allo specchio.


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Nel pieno dell'inverno


Là ne la selva del mio cuore,
ove albergan creature
dal guardo truce
e che braman carni
dal sapor d'odio,
infelicità e sconforto
regnan sovrani.

E questa tetra macchia
d'animo buono
viene pervasa d'illusori lumi
ch'esitan per un sol battito di ciglia
una volta ogni mille anni
e dan sollievo come il calor del sole
nel pieno dell'inverno .

E sebben sia noto
che le gioie del mondo
altro non sono che un'illusion
protratta all'infinito
e che il lor fugace arco
non compensa l'eterne afflizion passate,
l'umane genti continuan imperterrite
la ricerca di quei baleni
colmi di speranza che cade a fiocchi

nel pieno dell'inverno.


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Il bacio del Sole


Sogno d'una vita,
mai colto,
che giunge fulmineo
come lo scroscio estivo
preceduto dal vento,
da quell'aria velata,
umida,
che ti sveglia al mattino
e ti stringe,
ti solletica
mentre tutt'intorno
un vel di giada
avvolge l'aere
d'odor di buono,
dolci fragranze
che distendon lo spirito
di colui ch'attende l'alba
e il bacio del Sole.


-----------------------------------------------------------------------------

Battiti di fiamma


Intensi attimi
lunghi ma brevi
trascorsi tra 'l verde
e l'arena
a richiamar calore,
a bruciar sentimento.

Battit ch'ardon
come fiamma,
fuoco che l'acqua
non basta a spegnere

e che mai spegnerà.


-----------------------------------------------------------------------------

Al di là d'uno specchio


Attesa, speranza
d'un qualcosa che sa di dolce
sperduto, distante
come l'immagine riflessa
s'uno specchio
che 'manda contorni,
luci e ombre
d'una figura che sembra propria
ma ch'invece è
que la nostra metà di noi
che tanto cerchi
e a la fine trovi

al di là d'uno specchio.


-----------------------------------------------------------------------------

Bivio


Così ogni cosa nasce,
quando di punto in bianco
ci si sofferma a rimirar cieli stellati,
spazi sconosciuti,
indefiniti,
ove l'orizzonte non si vede
perchè celato in noi
poveri stolti,
convinti di saper
ciò che 'l nostro
e l'altrui core brama.

E brancoliam nel buio,
sperduti tra 'l nulla e l'addio,
aspettando un qualcosa
ch'è trasparente come l'aria.

Ed alla cieca ci muoviamo,
come bimbi spauriti
in un tetro parco giochi,
dove tutto ciò ch'era bello
or spaventa.

E la vista s'appanna,
le gambe non ci reggon,
si piangon lacrime fin al singhiozzo,
s'urla finch'anche la voce c'abbandona.

E restiamo lì,
come bambole di pezza col culo per terra
davanti ad un bivo bastardo,
sapendo che di noi riman sol la mente,
bombardata da un'unica incessante domanda...
...adesso che fai?


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La fata dalla chioma di rose


Sul finir d'ogni speranza
di viver lieti giorni
subentran folgoranti vampe,
carezze d'estate,
a solleticar l'anima nera
de l'inerte inverno,
che 'l gelo avea lasciata
incatenata in attesa
d'uno scopo.

Ardore improvviso
ch'è proprio d'una giovine
d'aria scherzosa
che 'l sol mirar ren' sereni,
e ch'acchieta e rilassa
come un sogno ad occhi aperti.

E l'unico timor resta difatto
quello di destarsi
e mai più incrociar il guardo
di quella creatura
ch'altro non sembra se non

una fata dalla chioma di rose.


-----------------------------------------------------------------------------

La principessa scontrosa


Nel sonno de l'indifferenza
l'anime venner scosse
da venti di soavi parole d'una principessa
perdutasi nel fitto bosco dell'insoddisfazione.

Ella, che scontrosa s'agitava,
avea bisogno d'esser ascoltata
da un cuore suo gemello.

Ne scovò uno tra le foglie,
di vetro spaccato e linfa di pece,
anch'esso diviso dal noioso ed audioleso mondo.

E la fanciulla cominciò a parlare
sentendosi capita da un entità
come lei trafitta e angosciata
da un esistenza vuota.

Così il cuore ricominciando a battere
si ritinse di fuoco
ma le trascorse e permanenti fratture
vollero incatenarlo nel grigio dei suoi pensieri.

La intendeva a la perfezione
come s'avvesero vissuto ne lo stesso corpo
e l'avrebbe ascoltata all'infinito
se lei solo lo avesse bramato.

Volea starle accanto
e nel contempo non soffrir ancora
perchè un'altra crepa forse non l'avrebbe retta.

E lei parea fugace e tenera
come la voce che usciva da la sua bocca,

bocca che avrebbe voluto ardentemente baciare.


-----------------------------------------------------------------------------

Il nero fantasma


Furtiva e confusa fluttua una forma
nel buio de le desolate lande
d'un mondo duro e fragile
come cristallo che riflette sogni
e partorisce paure.

Figura vuota,inconsistente,
nel contempo nera e pallida;
spettro dei tempi andati
ch'arrancava con mille lame sopra 'l capo.

Guardo in apparenza assente,
serio ed insicuro,
avea com'orizzonte un qualcosa
come lui trasparente e schiavo del tempo.

Incrociò dunque un incantevole lume
ch'illuminava il buio de le morte terre
con luci dorate e brillanti
più d'infiniti sorrisi.

Ma l'oscuro non si sentia considerato,
bensì scartato com'un fantoccio senza scopo,
accatastato co' la legna da ardere
come s'avesse possibilità alcune.

I dubbi, ormai atroci e pesanti
affondarono il nero fantasma
ne le profonde paludi de la malinconia
e non sapea se tender mano a l'agognata occasione

o se dissolversi nel nulla.


-----------------------------------------------------------------------------

Il paradiso dinnanzi l'occhi


Il mio peregrinar indugiò
nel mezzo d'aride distese
colme di miseri dubbi
e lacrime certe;

e ne l'acquitrinosa tomba de miei pensieri
mi persi ad inseguir volanti foglie morte
in 'n'eterno ciclo di malasorte
che m'accolse tra tenebrose aere iquiete.

'sì un lampo squarciò il cielo.

mi svegliai di soprassalto,
come dopo 'no schiaffo nel mentre del sonno,
e vidi ch'un angelo mi contemplava.

Schivo e curioso s'avvicinò a me
tese la mano,
mi rimise in piedi e soavemente sussurò
che l'Eden n'era a le porte ma l'aveo nel petto.


Con quel viso stupendo dunque capì che...


il paradiso l'aveo dinnanzi l'occhi.


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I campi di spine


A colui che tanto cerca l'amor carezze
l'attende un sentiero irto di rovi
che rallentan 'l passo
e inzuppan la terra d'un purpureo liquame
ch'è malta pe'l proprio sepolcro.

Quand'anche il core regesse
l'ostacoli del labirinto de la vita,
subentrerà il terrore di fronte al boia
ch'è lì pronto pe' romperti il collo
sul patibolo de le speranze inutili.

E lì su lo sgabello
non sai s'aspettar l'ultimo respiro
o se tornar in quel'orto d'aculei;
unico aver ch'una corda stretta
si porterà all'inferno.

Infine ti ritrovi a penzolar
con un sacco sul volto
pe' coprir l'onta de le lacrime cadute
utili almeno pe'l nutrimento de

i campi di spine.


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Heatless


Ebbene è dunque completo
quel puzzle di negativi sentimenti
digiuni com'un lupo famelico
che brama carni avvelenate d'odio.

Morso fu 'l pomo de la discordia
che scatenò l'ira funesta
de le dività pagane
ch'oggi passan l'ore
a tormentar l'omini stolti.

Ed il rancore benchè placatosi
non scompare ma ti si cuce addosso,
t'offusca la vista,
gela l'anima ed i ricordi
e concepisce un mostro:

'n'essere che scruta e t'osserva
fatto di cenere d'amori estinti,
ma sopravvissuti al Tempo,
uno spirito che l'antichi chiamavano:

Heartless


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Le vette invisibili


Vita: interminabile gara senza senso,
contro il mondo e sè stessi,
che muta eventi e caratteri
e c'apre folli porte
per scelte incomprensibili.

Una sfida senza regole
s'un cammino impervio
tra baratri buii e salite scoscese
che ci rendon cupi e freddi
come lastre di ghiaccio.

E ci poniamo obiettivi,
che diventan speranze,
sogni, ossessioni,incubi;
le vette invisibili
di questa montagna chiamata "Vita".


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Idee in gabbia


Il fluir de l'eventi
costringe in 'na corrente
impetuosa e confusa,
che tien la mente lontana
da le rive del buon senso.

Questo mar di caos
che c'inzuppa di rancor
e pensier violenti
trascina tra sbarre e catene
che bloccan le nostre fantasie.

E ne l'acque fraudolente,
ove ci si specchia
per un'infinita serie
d'attimi spasmodici,
si ricerca il perchè
di questa folle prigionia.

Ma l'estro creativo
s'erode e divien cenere,
com'un secco ramosciel
arso da fiamme scarlatte
ch'in breve consuman
pure il ricordo
di quelle nostre idee
rimaste in gabbia.
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